Umberto Calcagno

"AIC contraria alle obbligatorietà dirette o indirette in campo"

"La nuova impostazione data dal presidente Ghirelli, dal direttivo e dall'assemblea è positiva e lungimirante perché cambia il sistema delle valorizzazioni in Lega Pro. Come AIC siamo sempre stati contrari alle obbligatorietà dirette o indirette in campo. La norma ha risolto il problema alla parte apicale della Serie C: mi aspetto che una decina di squadre, le più forti, rinuncino a questo tipo di distribuzione per allestire squadre di un certo livello senza limitazioni sugli over. Non abbiamo intaccato, inoltre, una trentina di squadre di C che fanno giocare mediamente tre o più giovani ogni domenica. Abbiamo tuttavia creato un problema da non sottovalutare alla fascia medio-alta, a quei club che costituiscono lo zoccolo duro di questa lega, riuscendo spesso a salvarsi e ad ambire in maniera seria ai playoff. Obbligare queste realtà a utilizzare tre giovani in campo per non perder la contribuzione non credo sia giusto.

Riguardo al tema del minutaggio aggiungo che  non si può non tenere conto della posizione finale in classifica: sarebbe corretto legare la contribuzione al risultato sportivo per evitare che si faccia semplicemente cassa. E poi c’è il problema del calciatore classe '97 che sono stati eliminati di colpo dal minutaggio per la prossima stagione; sarebbe ingiusto penalizzarli così tanto, anche perché potrebbero esserci squadre che hanno puntato su di loro in estate con biennali in previsione della prossima stagione e di colpo si ritroverebbero senza più incentivi e contribuzioni”.

19.04.19