"A tu per tu con..."

Marta Carissimi

⚽️ Stagione trionfale: Scudetto e Coppa Italia con la Fiorentina Women's. Ora l'europeo in Olanda. Raccontaci i sacrifici che una calciatrice, in Italia dilettante, sostiene per raggiungere obiettivi prestigiosi. Tanto impegno quotidiano, con un occhio al futuro perché il calcio femminile italiano offre poche certezze. Ma per fortuna l'ingresso delle società professionistiche maschile apre nuovi scenari!

"Qualsiasi sportivo, così come qualsiasi persona, che voglia raggiungere obiettivi importanti nello sport e nella vita, è consapevole di dover fare grandi sacrifici per ottenere quello che si è prefissato o arrivarci il più vicino possibile.

Quando si è dilettanti, la fatica è maggiore perché non ci si può concentrare “solo” sul fare l’atleta ma è opportuno crearsi un percorso parallelo per costruirsi un futuro lavorativo. Ad oggi il calcio femminile offre poche prospettive per un lavoro “full time”, ma le nuove normative e i nuovi programmi messi in atto dalla FIGC stanno aumentando la sensibilità sul tema calcio femminile e stanno aprendo prospettive interessanti. L’ingresso delle società professionistiche maschili nel calcio femminile è sicuramente una di queste: il percorso è appena iniziato, ma la loro competenza e le loro risorse permetteranno al nostro calcio di crescere sia sul campo che nell’organizzazione esterna. Quindi da un lato si potrebbero aprire possibilità di post carriera nel mondo del calcio per le giocatrici, dall’altro, poiché i profili richiesti da questi club sono molto alti, le atlete interessate dovranno essere di altrettanta qualità".

 

⚽️ Insieme a  Cecilia Salvai siete state in Olanda, contestualmente all'amichevole Olanda-Italia della nazionale di Ventura, per promuovere l'europeo. Mancano pochi giorni all'evento, si sa che la Rai trasmetterà le vostre partite solo in differita, sui giornali si legge poco in rapporto all'importanza che riveste l'evento. A che punto è l’interesse mediatico?

 "Le partite verranno trasmesse da Eurosport e sul canale 61 del digitale terrestre, offrendo una copertura totale sul territorio nazionale. Abbiamo rilasciato interviste per Rai e SKY, sabato uscirà un servizio su “Io Donna” interamente dedicato alla nazionale femminile in vista dell’europeo. Le maggiori testate giornalistiche sportive italiane sono venute qui a Coverciano e ci seguiranno in Olanda.

Oggigiorno la comunicazione avviene anche molto sui social, e la Federazione sta sfruttando al meglio questi canali. Vivo azzurro ha già iniziato da diversi mesi la promozione dell’europeo, per far conoscere la nazionale e le sue atlete da una prospettiva diversa da quelle delle interviste tradizionali. Diversi partner della Nazionale faranno presto uscire servizi su di noi. 

Insomma, penso che dal punto di vista mediatico la Federazione stia dando grande attenzione alla Nazionale in vista dell’europeo e stia impiegando molte risorse per dare maggiore visibilità a tutto il nostro movimento sfruttando ovviamente l'azzurro come promotore".

 

⚽️ Sei una storica associata ad AIC. In passato hai anche ricevuto assistenza per delle serie problematiche con il tuo club di allora. Ci racconti cosa ti sta trasmettendo questo rapporto? Che importanza riveste nella tua visione di calciatrice? 

"L’AIC è una garanzia, ogni calciatrice/calciatore sa di poter contare su un team di professionisti per qualsiasi esigenza e problematica legata al nostro sport. L’AIC vuol dire sapere di essere ascoltati e compresi, aiutati di fronte agli ostacoli che spesso hanno poco a che fare col calcio giocato, ma che potrebbero intaccarlo se non gestiti nella maniera corretta".  

 

⚽️ Hai sempre abbinato al calcio gli studi, laureandoti in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino. Sappiamo che la tua "fame formativa" è alla continua ricerca di altri approfondimenti. I vari corsi organizzati da AIC ti hanno vista interessata, ma non frequentante. Obiettivo solo rimandato? Cosa pensi di queste possibilità?

"Obiettivo solo rimandato. Penso che l’AIC si stia muovendo molto e bene nella formazione dell’outplacement. La possibilità di partecipare gratuitamente a corsi specifici tenuti da esperti è un ottimo punto di inizio per formarsi e prendere consapevolezza di cosa il mondo lavorativo di determinati settori sportivi richiede ed offre. Possono essere la base da cui partire per poi approfondire sia specializzandosi sul campo che seguendo corsi e master più specifici".

 

10.07.17