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La breve epopea dello Start Kiev

Agosto 1942: Kiev è occupata dai nazisti fin dal 19 settembre 1941, la città è alla fame, nella notte tra il 29 e il 30 settembre tutta la popolazione ebraica della città, quasi 35 mila persone, è stata sterminata nei pressi di Babji Yar, primo di una serie di massacri che si susseguiranno in questo sito periferico della città fino alla liberazione. 

Eppure, si continua a giocare a calcio, perché per dare una parvenza di ritorno alla “vita normale”, i tedeschi hanno istituito un torneo cittadino che comprende squadre di varia nazionalità delle forze occupanti - due ungheresi, una romena, una di soldati semplici tedeschi, una di collaborazionisti ucraini - e soprattutto la Flakelf, una squadra composta dai migliori atleti e ufficiali nazisti. 

A queste formazioni si aggiunge lo Start, fondato nella primavera del 1942 e composta dai migliori giocatori delle due squadre di Kiev, tre della Lokomotiv e tutti gli altri della ben più popolare Dynamo, vera erede dello Start che dagli anni ’60 diverrà una delle tre grandi del calcio sovietico assieme a Spartak e Dynamo Mosca.

Da qui in avanti la realtà si trasforma in propaganda post-bellica e leggenda, e nasce un mito, quello della “partita della morte” tra Start e Flakelf da cui saranno tramandate diverse versioni e tratti libri e film (“Fuga per la vittoria”, con Sylvester Stallone e Pelè tra gli altri); noi ci fidiamo della nostra fonte * e quello che è certo è che dopo aver sconfitto tutti gli avversari i calciatori ucraini dello Start, pur denutriti, senza attrezzatura e a costante rischio di morte, in finale affrontano in condizioni difficilissime i nazisti ben allenati e rinforzati dai migliori ex calciatori reduci dal fronte russo della Flakelf e li sconfiggono due volte.

Nello stadio dello Zenit, riempito da alcune migliaia di spettatori, per metà tedeschi e per metà cittadini di Kiev, il 6 agosto 1942 lo Start vince per 5 a 1 e nella rivincita del 9 agosto per 5 a 3 in quella che, per davvero, verrà tramandata come la “partita della morte” nonché data di scioglimento forzato dello Start.

Infatti, dopo la partita, anche i calciatori vengono inviati a Babji Yar dove almeno quattro di loro vengono fucilati; tra questi, proprio uno dei due fondatori dello Start, l’ex portiere ed idolo della Dynamo Nikolai Trusevich.

E’ la fine di un club che ha vissuto per pochi drammatici mesi, ma che ha lasciato un segno indelebile, seppure misconosciuto ai più, nella storia del calcio.

*Babij Jar, di Anatolij Kuznecov, edizioni Adelphi 

 

12.12.19