DA CALCIATORI GRANDE RESPONSABILITA

Il Vicepresidente AIC Calcagno a Radio Anch’io

Il Vicepresidente vicario AIC Umberto Calcagno, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io su Rai Radio 1, riguardo il possibile anticipo dell’orario delle partite ha detto: “Ci stiamo ragionando, è una situazione che vedremo insieme alla Lega e credo che potremo trovare una soluzione. Non siamo d’accordo sulla modifica dell’orario della gara del pomeriggio, abbiamo proposto le 17, poi le 19 e le 21 sperando che anche le tv, in questa situazione di eccezionalità, ci vengano incontro. Ci sono esigenze televisive che impongono 2 ore e un quarto tra una partita e l’altra, noi abbiamo chiesto che per lo slot del pomeriggio si possa fare un’eccezione considerate le temperature e credo che, come abbiamo fatto in passato, ci si possa venire incontro tutti quanti, considerato anche che le partite in questione sono poche”.

“Non ci saranno levate di scudi” - ha aggiunto - “stiamo ragionando insieme: i calciatori in questo periodo hanno dimostrato grande  senso di responsabilità e tutti stiamo facendo insieme un passo avanti. Mi auguro che le televisioni capiscano le varie esigenze e ci diano una mano per facilitare tutti quelli che lavorano attorno al calcio: è chiaro che l’orario della partita serale è un po’ penalizzante, ma da una situazione eccezionale credo si debba uscire tutti insieme”.

Sulle elezioni AIC e sulla propria candidatura alla presidenza ha sottolineato: “Sono abbastanza sereno perché il lavoro fatto dal ‘98, da quando ero calciatore e facevo il rappresentante di squadra e sono entrato in AIC come consigliere, credo sia stato molto proficuo. Siamo un gruppo di ex a calciatori e abbiamo la forza di chi ha fatto questo mestiere da tempo, conosce la materia e mi auguro che questo ci venga riconosciuto”.

Sul ritorno in campo dopo il lungo periodo di inattività, ha evidenziato che “è stato un percorso lungo e difficile, non solo per il lavoro fatto sui protocolli, ma anche sulle diverse percezioni al nostro interno con calciatori che hanno vissuto l’emergenza in maniera molto diversa. Ma alla fine il lavoro fatto è stato molto importante perché se il nostro mondo non fosse riuscito a ripartire ci sarebbero state conseguenze gravi. I calciatori in questa occasione hanno dato prova di responsabilità e hanno dato il buon esempio tornando in campo a giocare ogni tre giorni con temperature elevate a dimostrazione di grande professionalità”.
“La condizione fisica nel nostro sport ha importanza sempre crescente e nelle prossime partite probabilmente si noterà ancor di più perché in partite così ravvicinate, soprattutto per squadre che non hanno rose così attrezzate, è presumibile che l’aspetto fisico avrà il suo peso. Abbiamo però fatto l’esperienza dello smart working in questi mesi durante il lockdown che ha dato risposte sorprendenti e che, nonostante non possa essere paragonata al campo, è stata molto positiva anche grazie agli staff che hanno raggiunto un livello altissimo”.

06.07.20