TOMMASI SU EMERGENZA CORONAVIRUS
"Tornare a giocare è quello che ci auguriamo tutti perché vorrebbe dire che siamo tornati alla normalità e che il nostro Paese è uscito dal problema” - ha detto il Presidente AIC Damiano Tommasi intervenuto ai microfoni di Radio anch’io Sport su Radio Rai1. “Al momento però non è possibile capire se, e quando, si potrà riprendere l’attività agonistica e concludere la stagione” - ha proseguito Tommasi - “ci sono varie ipotesi al vaglio, tutte plausibili. Si parla anche di prolungare la stagione, andare oltre il 30 giugno quindi oltre la scadenza dei contratti, si deve pensare all’aspetto organizzativo: bisogna capire come programmare non solo la Serie A ma anche gli altri campionati, e risolvere l’aspetto sportivo per quanto riguarda retrocessioni e promozioni”
“Per tornare a giocare ci sarà bisogno di qualche settimana di allenamenti, ma il problema vero è il potersi spostare: attualmente ci sono restrizioni che impediscono di spostarsi da un comune all’altro e quindi c’è da capire come programmare la ripresa sperando di avere tutte le condizioni ottimali per poterlo fare”.
Per quanto riguarda un possibile taglio degli stipendi, il Presidente AIC ha ribadito che “è un segnale che non siamo allineati con i problemi del Paese: si sta parlando se sarà possibile concludere i campionati e non si sanno ancora quantificare i danni economici. È un tema che discuteremo a tempo debito, non certo ora che ci sono comparti produttivi in Italia che versano in situazioni certamente più critiche”.
“Una situazione come quella attuale è certamente eccezionale e quindi il nostro mondo, non solo quello del calcio ma dell’intero sport, si sta allineando, anche se qualcuno continua a ragionare singolarmente mentre si deve capire che si fa parte di un movimento nel quale siamo coinvolti tutti. L’unica cosa che possiamo fare noi dirigenti” - ha concluso Tommasi - “è farci trovare pronti a considerare ogni ipotesi senza alcuna preclusione e interessi personali”.