Presente e futuro del calcio italiano

Grazioli: “Serve più coraggio a lanciare i giovani”

La situazione attuale e le prospettive future del calcio italiano, ma anche altri temi legati al mondo dilettantistico, come l'introduzione del professionismo a livello femminile, l'abolizione del vincolo sportivo e la nuova figura del lavoratore nel settore dello sport. Sono queste alcune delle tematiche affrontate durante la serata organizzata al ristorante "Al Fogolare" di Brendola (Vicenza) dal Lions Club Montecchio Maggiore, presieduto da Saverio Gonella, alla presenza, tra gli altri, di Michela Lettieri, responsabile provinciale dei Lions club vicentini.

 
Ospite d'onore dell'incontro Gianni Grazioli, Direttore Generale dell'Associazione Italiana Calciatori e coordinatore del Club Italia della FIGC, che ha tracciato una disamina sul momento che sta vivendo il calcio di casa nostra, analizzando le problematiche ma anche quelle che potranno essere in futuro le scelte strategiche per il rilancio di un comparto il cui impatto sul Pil nazionale è stimato in oltre 11,1 miliardi di euro (dato 2023). Tra gli argomenti trattati la distribuzione dei diritti televisivi, diventati fondamentali per la gestione economica delle società. “Siamo il sistema calcistico europeo che distribuisce meno risorse alle categorie inferiori”, le parole di Grazioli che ha poi sottolineato la necessità “di maggiori investimenti sui vivai, i club devono avere più coraggio a lanciare i giovani italiani”.
 

Un altro problema, destinato ad acuirsi negli anni a venire, riguarda il sovraffollamento dei calendari, intasati dagli impegni di tornei e coppe nei singoli Paesi, gli impegni a livello internazionale e gli spazi da riservare alle nazionali. “Dalla prossima stagione sportiva, con il mondiale per club, non ci saranno praticamente più spazi liberi nel caso ci fossero dei recuperi da fare in Serie A”, il grido d'allarme del Direttore Generale AIC che ha poi evidenziato “come sarà fondamentale trovare un maggiore equilibrio tra le gare di alto livello e il merito sportivo”.
 

Alla serata, coordinata dalla signora Clara Mensi, sono intervenuti anche il dottor Piergiuseppe Soldà, medico della Nazionale italiana di calcio a 7 per atleti con cerebrolesione e di altre rappresentative azzurre paralimpiche, oltre all'ex presidente biancorosso Pieraldo Dalle Carbonare: molto applaudito l'amarcord del suo Vicenza che partendo dalla terza serie (più precisamente dallo spareggio vinto contro il Prato, a Ferrara che scongiurò la retrocessione in serie C2 nel giugno 1990,) si rese protagonista di una scalata fenomenale sino ad arrivare alla vetta in A per alcune settimane nell'autunno 1996 e poi vincere la Coppa Italia nel maggio 1997, il punto più alto della squadra allenata da Francesco Guidolin.
 

Particolarmente apprezzati dagli ospiti due collegamenti video con Demetrio Albertini e Aldo Serena, ex campioni di Milan e Inter e della Nazionale azzurra, che hanno allietato i presenti con racconti e aneddoti del calcio italiano e internazionale tra gli anni Ottanta e l'inizio Duemila. Il tutto con un augurio speciale al c.t. Luciano Spalletti e all'Italia per i prossimi campionati europei, in calendario tra metà giugno e metà luglio in Germania, dove gli azzurri difenderanno il titolo conquistato nell'edizione 2020.

06.05.24