IO, GIORGIO

Chiellini ci racconta il suo libro

“Mi sembrava fosse un momento giusto questo per me per fare un libro. Sono sì verso la fine della mia carriera, ma ancora ci sono, poteva avere così un riscontro maggiore. In più c’era per me la motivazione di dare una mano concreta alla scuola calcio dei ragazzi disabili che porto avanti da parecchi anni. Così ho pure un po’ forzato su libro che sarà sì pure un mio “lascito”, ma che si tradurrà in un aiuto economico per dei ragazzi a cui voglio bene, è a loro che andrà tutto il ricavato”.

Perché Crosetti?
“Il suggerimento su Crosetti è venuto dal Gruppo Mondadori. Loro a parlarne bene, positivi pure i feedback che avevo cercato in giro: abbiamo così cominciato, se “ci prendevamo” bene, altrimenti stop. S’è subito invece creato un buon legame, mi sono trovato bene, anche lui una persona diretta come lo sono io. Tanti incontri, tanto materiale, esprimendo quel che volevo lasciare, il tipo di libro che volevo che fosse. Era l’estate scorsa, poi il 30 agosto c’è stato il mio infortunio e così abbiamo pensato di inserirlo, di cominciare proprio da lì il libro”.

Come mai quel titolo e perché proprio quella la foto di copertina?
“Di titoli ne abbiamo vagliati parecchi, quello che poi è stato scelto è quello che alla fin fine piaceva di più un po’ a tutti. Idem per la foto, lì, prima di una partita, per me mi si vede come sono, quello che come persona esprimo in campo”.

Come mai quelle parti in corsivo? Sono magari venute dopo?
“L’idea è stata di Crosetti: oltre a esprimere il mio pensiero, sono servite a legare i vari capitoli, dato che l’idea non voleva essere un elenco cronologico di quello che è successo. Lui scriveva, io leggevo e rileggevo, tagliavo, ampliavo e via così, proprio perché volevo essere io a parlare, nel modo con cui io parlo. Lui è stato molto bravo: per me è come fosse stata mia la penna. Sono contento di quello che abbiamo fatto, anche perché credo che un appassionato di calcio possa trovare degli spunti, dei pensieri “interni” e delle sfumature, che apprezzerà”.

Visto il polverone che è nato per quel tuo esporti su Balotelli e Felipe Melo, di sicuro sapevi comunque di “far notizia”, no?
“Non ho voluto tirarmi indietro, certo non mi aspettavo così tante reazioni. Penso abbia tra l’altro influito proprio il Covid, la mancanza di altre “notizie” in quei giorni. Il libro doveva uscire due mesi prima di Pasqua, poi tutto è cambiato e a mio modo di vedere non sono pure mancate le strumentalizzazioni: tra internet e siti vari, questo è ora il tipo di comunicazione che abbiamo, nel bene e nel male, tutto è più immediato e… facile”.

 

(Pino Lazzaro - da "Il Calciatore" n.4/2020)

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Giorgio Chiellini con Maurizio Crosetti
IO, GIORGIO
Sperling & Kupfer

(Così in uno dei risvolti del libro) Giorgio Chiellini gioca nella Juventus dal 2005.  Con i bianconeri ha vinto 8 scudetti consecutivi, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe di Lega e un campionato di serie B, ed è stato due volte finalista della Uefa Champions League. Finalista dell’Europeo 2012, con la Nazionale ha preso parte a due Coppe del Mondo (2010 e 2014) e a tre Campionati Europei (2008, 2012 e 2016). Ha giocato anche nel Livorno e nella Fiorentina. È Laureato in Economia.
Aggiungiamo che col Livorno ha vinto pure un campionato dell’allora C1, che di presenze con la maglia azzurra ne ha messe assieme sinora 103 presenze, che per ben otto volte si è aggiudicato il “nostro” premio AIC (tre volte quale migliore difensore e cinque volte inserito nella squadra dell’anno) e che dal 2016 fa parte del Consiglio Direttivo dell’Assocalciatori.

■ Classe 1962, torinese, giornalista e scrittore, Maurizio Crosetti, ha lavorato come redattore a Tuttosport dal 1983 al 1991, quando è passato a Repubblica dov'è inviato speciale. Ha seguito 7 Olimpiadi e altrettanti mondiali di calcio, oltre a Giri d'Italia e Tour de France, ma anche importanti vicende di cronaca nera e bianca.

 

17.02.21