I social dei calciatori ai tempi del Coronavirus

Il rapporto dei calciatori con i social media è, da alcuni anni, argomento di interesse per milioni di appassionati. Seguire i calciatori su Instagram è diventata la nuova frontiere del tifoso. In quel contenitore l’utente trova tutte curiosità che, fino ad una decina di anni fa, erano oggetto di semplici fantasie. Si sapeva poco. Le uniche fonti di informazione erano i quotidiani, le televisioni, i siti internet delle società.

 

Oggi, il calciatore è un vero e proprio “media” che può gestire in completa autonomia la propria immagine tramite uno smartphone.

Cosa troviamo sui social dei calciatori in tempo di quarantena? 

C’è chi non ha potuto raggiungere la famiglia, chi si allena da solo in casa o nel vialetto appena fuori, chi si dedica ad altre passioni. Musica e cucina, per esempio.

C’è chi posta foto in famiglia, avendo la possibilità di viverla “H24” come mai era capitato prima.

C’è chi si impegna, e sono molti, per dare una mano agli ospedali, ai medici, agli infermieri che stanno dedicando anima e corpo alla causa.

C’è anche chi, soprattutto all’inizio, invitava a spegnere la televisione ridimensionando, (o esorcizzando?), la paura legata al momento. 

C’è chi posta nostalgiche foto dell’estate 2019, quando tutto era “normale”.

Nell’ultimo mese non si contano le dirette Instagram di calciatori ed ex calciatori in compagnia di un collega o di un amico: la vera e propria simulazione del tavolino del bar e del ristorante. Una sorta di videochiamata pubblica, per stare in compagnia e approfittarne per parlare, anche, di calcio.

Uno dei capifila di questa nuova tendenza è certamente Bobo Vieri che, in tarda serata, invita alle sue dirette compagni ed amici. Si parla di calcio, di vita, di ricordi. Il suo desiderio di condividere avvicina un pubblico con la medesima esigenza e così ci si ritrova, in 30 mila, ad ascoltare la piacevole chiacchierata di Vieri con Adani, Di Biagio, Luiz Nazario da Lima meglio conosciuto come Ronaldo, il Fenomeno. Fioccano gli aneddoti, i racconti di imprese epiche in campo e fuori. E poi scherzi, risate. E ancora calcio, campo, erba. Perché la condivisione di uno spogliatoio rimane viva per sempre nella memoria e certi racconti sono talmente lucidi e dettagliati da sembrare di ieri, non di vent’anni prima.

Le chiacchierate sono libere, profondamente normali, come le videochiamate che coinvolgono tutti noi da quando è iniziata l’emergenza. Un modo, forse, per sentirsi tutti più vicini e uniti in un’epoca che verrà raccontata sui libri di storia. 

Il calcio e i calciatori sono qualcosa in più, probabilmente, di quello che si pensava. Sono un riferimento importante anche fuori dal campo, anche quando il pallone smette di rotolare sull’erba. Possono essere importanti veicoli di speranza, tenerci compagnia e far sembrare questo momento un po’ meno brutto.

21.04.20