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Leyton Orient is back

Due notizie, una brutta ed una buona, per gli amanti del calcio inglese d’annata: la cattiva è che dopo 131 anni e per la prima volta nella sua storia, il Notts County di Nottingham retrocede nei dilettanti, perdendo così anche il titolo di squadra più antica del calcio mondiale professionistico, che ora passa ai concittadini del Forest, fondato nel 1865. 

La buona: dopo due anni di purgatorio nella National League, la massima categoria del calcio non pro inglese, dovuti anche alla conclusa malagestione di una proprietà italiana sulla quale stendiamo un velo pietoso (due retrocessioni ed undici allenatori in tre anni …), il Leyton Orient di Londra è ritornato nei professionisti.  

Si tratta, nonostante un solo campionato di prima serie disputato nel lontano 1962, di uno dei club più tradizionali della capitale, secondo solo al Fulham per data di fondazione – il 1881 – ed è considerato da molti residenti come una delle parti più importanti dell'identità di Leyton, quartiere dell’east end londinese. 

In Inghilterra e a Londra in particolare, il sentimento di appartenenza per i club cittadini e di quartiere non ha eguali al mondo, nemmeno in Argentina dove le pur tradizionali ed amatissime squadre di barrios di Buenos Aires devono scontrarsi con la popolarità travolgente di Boca e River.

A Londra non è così, per tradizione sportiva e culturale, se si nasce a Leyton si tifa naturalmente per i rossi dell’Orient e quindi non è strano che 8.241 persone abbiano affollato lo stadio di Brisbane Road per vedere l’ultima e decisiva partita utile per ritornare in League Two.

Leyton, che si trova a undici fermate di metro (Central line) da Oxford Circus, è cambiato nel corso del tempo: da classico quartiere popolare dell’east end, con costruzioni tipicamente inglesi a media densità abitativa, le cosiddette terrace houses, ultimamente è soggetto ad un fenomeno di gentrificazione, cioè l’afflusso di popolazione  benestante e con livelli di istruzione elevati che sta rendendo più appetibile e costoso il quartiere, a scapito però della sua tradizionale anima working class.

Ma il club è finalmente approdato in League Two e può continuare la scalata, più volte intrapresa in passato, per arrivare almeno in Champioship, la seconda divisione del calcio inglese nella quale ha militato complessivamente per 44 anni.

E magari, prima o poi, sfidare ancora una volta il club rivale che per tradizione caratterizza ed assorbe il tifo dell’est londinese: il West Ham United.

 

17.05.19