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I Greci di Costantinopoli

È al primo posto nel campionato greco, con un buon vantaggio, e dopo oltre 30 anni di digiuno può riconquistare il titolo: stiamo parlando del PAOK, acronimo di “Club Atletico di Salonicco dei Costantinopolitani”.

Si tratta di uno dei non pochi club che, dopo la conclusione della sanguinosa guerra greco/turca del 1919-1922 con relativi reciproci massacri di civili e scambi forzati di popolazioni, vennero fondati o ricostituiti da esuli greci provenienti principalmente da Istanbul (Costantinopoli per i Greci) o da Smirne.

Più nel dettaglio, l’AEK venne costituito ex novo nel 1924 da esuli greci provenienti sia da Costantinopoli che dall’Anatolia mentre il PAOK, formalmente costituito nel 1926, è erede diretto dell’Hermes Sports Club, società polisportiva fondata nel 1877 da membri dell’allora numerosa comunità ellenica che risiedeva nel quartiere di Pera, in turco Beyoglu, per molti secoli storica colonia della Repubblica di Genova e, ironia della sorte, zona d’origine del club turco più vittorioso, il Galatasaray…

I gialloneri dell’AEK (12 scudetti e 15 coppe nazionali) ed i bianconeri del PAOK (2 scudetti e 6 coppe) sono uniti anche da un’altra particolarità: entrambi i club portano nel proprio stemma l’aquila bicipite che per quasi un millennio fu il simbolo dell’Impero Bizantino.

Un ulteriore nostalgico richiamo ad un passato che, sicuramente, non potrà ritornare ma che forse serve a mantenere vivo il ricordo di quando, prima di una guerra atroce durata oltre tre anni, i greci di Pera giocavano a calcio.   

 

07.03.19