CALCIATORI PARTE MIGLIORE DELLO SPORT

Il Vicepresidente AIC Calcagno a Radio Sportiva

Il Vicepresidente Vicario AIC Umberto Calcagno, intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, riguardo il calendario della prossima stagione della massima serie ha commentato: “Il momento eccezionale richiede più di una riflessione per la ripresa. Le esigenze della Serie A sono tante, ci sono tanti problemi che dovranno essere incastrati. C'è l'esigenza di riposarsi dopo aver giocato ogni 3 giorni, ma senza comprimere troppo il calendario perché il 21 maggio i calciatori saranno chiamati per essere a disposizione per gli Europei”.

"Lo stop a Natale servirà per staccare la spina e ripartire tutti con maggiore energia” - ha proseguito. “La coperta è corta e dovremo capire tutti insieme come organizzarci. Ad oggi le parole di Dal Pino fanno capire che è un'esigenza delle squadre, dei calciatori e degli staff. Non è una pausa vacanza ma la necessità di staccare per riprendere al meglio la stagione”.
“I calciatori hanno mostrato la parte migliore dello sport, si sono sacrificati molto a livello fisico e mentale per portare a termine la stagione. Tutto il nostro mondo ne ha avuto un beneficio e il lavoro fatto è stato il migliore possibile. Rivalutando il periodo appena passato dobbiamo ritenerci soddisfatti. Due mesi fa sembrava impossibile riuscire a concludere i campionati. Ce l’abbiamo fatta, grazie all’impegno di tutti”.

Su una ipotesi di playoff e playout, Calcagno ha sottolineato che "sarebbe una soluzione estrema che al momento non è presa in considerazione. Adesso dobbiamo incastrare i format attuali con le esigenze di cui abbiamo parlato”.

Sui protocolli ha aggiunto: “C'è l'auspicio che possano migliorare, ma il nostro mondo dovrà convivere per un certo periodo con il virus. Essendo il calcio uno sport di contatto e di trasferte siamo più esposti di altri settori”.

Infine un commento sulla riapertura degli stadi: “La presenza dei tifosi è la cosa più bella della professione di un calciatore, ma questa scelta dipenderà dalle autorità scientifiche e sanitarie. Non avere i tifosi allo stadio ha trasformato la mentalità di chi scende in campo. Speriamo di tornare alla normalità perché vorrebbe dire che tutto il Paese è tornato alla normalità”.

31.07.20