CALCAGNO: DIALOGO APERTO CON LA FIFA SUI CALENDARI. GRAVINA TASSELLO FONDAMENTALE
“Bisogna mettersi tutti allo stesso tavolo, perché questo è un problema che non si può risolvere solo a livello domestico, ma riguarda i calendari a livello internazionale”: così il Presidente AIC Umberto Calcagno intervenuto sulla questione dei troppi impegni agonistici alla trasmissione “La politica nel pallone” di Emilio Mancuso su Rai Gr Parlamento.
“Ci sono nuove competizioni che aumenteranno il numero di gare da disputare, sia di club che delle Nazionali, e quindi è un argomento che deve coinvolgere necessariamente FIFA e UEFA. Da tempo, tramite il sindacato mondiale FIFPro e anche insieme alla Comunità Europea, ci confrontiamo e speriamo di trovare un punto di incontro. Negli ultimi tempi abbiamo aperto uno spiraglio per avere un’interlocuzione con la FIFA, fino ad oggi negata, e speriamo che finalmente si dia importanza alle nostre istanze per avviare un dialogo che ci auguriamo riesca a mettere tutte le istituzioni allo stesso tavolo”.
“Il problema dei calendari va visto anche sotto il punto di vista della salute dei calciatori e delle calciatrici” – ha aggiunto Calcagno - “non solo per preservare l’incolumità degli atleti, ma anche per mantenere alto il livello dello spettacolo: è fisiologico che dopo 45/50 partite disputate la prestazione e la qualità del gioco non possa essere la stessa. Molti grandi campioni si sono esposti sull’argomento, per evidenziare la necessità di curare non solo l’aspetto fisico, ma anche psicologico: una diversa distribuzione dei carichi e dei pesi delle competizioni farebbe bene a tutti, allenatori compresi”.
“Si tratta di capire che visione c’è del calcio per il futuro” – ha evidenziato il Presidente AIC – “Una migliore distribuzione delle risorse deve certamente essere implementata, perché oltre a salute e spettacolo va preservato anche l’equilibrio competitivo dei campionati.”.
Sulla nuova governance della Lega di Serie A, Calcagno ha sottolineato che “la nomina di Simonelli rappresenta un passo importante, con l’augurio che si possa respirare un’aria più distesa. Sul minutaggio dei selezionabili (sceso ormai al 40%) ad esempio, la Serie A deve tornare ad avere un ruolo importante per trovare le giuste modalità al fine di valorizzare la nostra filiera, dal lavoro di Lega Pro e Serie B fino alla Nazionale di Spalletti. Questo deve rappresentare un valore aggiunto per tutto il nostro sistema”.
“La conferma di Gravina alla presidenza federale” – ha proseguito – “è un altro tassello fondamentale per il nostro sistema: ci fidiamo della persona con la quale abbiamo condiviso il cammino fino ad oggi e siamo lieti di proseguire al suo fianco nella convinzione che la FIGC debba essere governata in un clima di unione e condivisione degli obiettivi. Ogni componente ha i propri interessi da tutelare, ma mi auguro che possa essere un quadriennio di riconciliazione e che si possa entrare nel merito dei tanti argomenti che abbiamo portato avanti e delle riforme che intendiamo mettere in atto: dalla valorizzazione della filiera, agli stadi, alle infrastrutture per il mondo giovanile, per far muovere quel volano che dovrà partire dal basso. Dovremo supportare un presidente federale con grande esperienza che saprà trovare le giuste soluzioni nei momenti difficili”.
“Stadi e razzismo sono due argomenti che fanno capire quanto il nostro mondo non possa da solo risolvere ogni problema” – ha concluso Calcagno – “Abbiamo la fortuna di avere un ministro dello sport che ha vissuto il nostro mondo e sa dove intervenire. I Campionati Europei assegnati al nostro Paese daranno certamente un grande impulso, ma mi auguro che diventi un impulso non solo per i grandi eventi ma strutturale, per creare stadi anche piccoli che possano servire al territorio e non solo per i grandi palcoscenici”.