#4chiacchierecon

Bruno Martella

Come hai vissuto la settimana che ha preceduto l’ultima giornata di campionato?

"Ti dico la verità: è stata la settimana più tranquilla di tutto l’anno. Il mister durante la settimana ci ha fatto un discorso in cui diceva di non preoccuparci, di scendere in campo come avevamo fatto le ultime giornate e di divertirci. Dopo un discorso così non c’era tensione. E la settimana è passata velocemente. Ero più preoccupato per la partita Palermo-Empoli, che per la nostra. Veramente settimana tranquillissima".

Hai ottenuto una promozione in serie A l’anno scorso e una salvezza all’ultima giornata quest’anno: belle emozioni. Qual è stata la più forte? Trovi delle differenze a livello emotivo?

"Se ci mettiamo anche la salvezza dalla Lega Pro arrivata all’ultimo minuto due anni fa, devo dire che è stato un bel triennio. Emozioni fantastiche. L’anno scorso, a dire il vero, siamo stati dei treni. A gennaio eravamo già convinti di salire in serie A; era solo un discorso di matematica. E’ stato bellissimo, ma quest’anno forse è stato più emozionante. Abbiamo sofferto dall’inizio alla fine, lottando senza mai mollare. Abbiamo rincorso e alla fine è arrivato il sorpasso. Credimi, è stato magnifico".

Sei nato ad Atri, in Abruzzo e cresciuto nelle giovanili del Pescara…come ti trovi a Crotone? Qual è il tuo rapporto con la città e i tifosi?

"Sono stato accolto come se fossi loro figlio. A livello umano Crotone è spettacolare. I tifosi quest’anno, ti dico la verità, non ci hanno dato pressione e anche questo ci ha aiutato. In certe piazze, quando vai male, può capitare che vengano a contestarti , invece noi siamo riusciti sempre ad allenarci in serenità. Crotone mi ha dato tutto: mi ha fatto esordire in serie B, mi ha fatto vincere il campionato per salire in A e poi quest’anno, il campionato della “salvezza miracolo”. Crotone me la porterò sempre nel cuore".

Il bilancio della tua stagione? E quali obiettivi per la prossima?

"A livello personale diciamo che ho fatto un girone di andata non buono. Dovevo conoscere la serie A, i suoi ritmi, ero sottotono…non mi sono troppo piaciuto. Il girone di ritorno, iniziando a capire i meccanismi e prendendo di più le misure, ho cominciato a fare partite buone e ho dato una mano alla squadra. Quindi seconda parte della stagione molto positiva, prima parte un po’ meno. Per il futuro, invece, sono pronto per la prossima stagione in serie A con il Crotone, cercando di non soffrire come quest’anno e fare fin da subito un campionato ad alti livelli".

31.05.17